Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
Run Baby Run

Scrittura e tutto il resto...

Il primo amor che tutto il resto della vita brucia

Pubblicato su 21 Aprile 2013 da AndieTheKid

Il primo amor che tutto il resto della vita brucia

Quella notte i nostri corpi non conobbero stanchezza, nonostante tutto l'alcool e il fumo buttato giù, al di là dello stordimento dovuto alla musica altissima e anche se ormai erano le sette della mattina di un giorno caldissimo a fine giugno. Quando finalmente riuscimmo a giungere a casa, dopo aver trascinato i nostri piedi stanchi tra i sentieri della giungla metropolitana, ci buttammo sul letto. Eravamo saldati insieme in un abbraccio stellare. I tuoi occhi erano come l'acqua madre del cristallo , non avevo mai visto occhi così, a tratti mi facevano paura, mi veniva in mente il vento australe.

Le ore scorrevano pigre e lente, il giorno cresceva di luce, noi facevamo l'amore e sudavamo in preda a visioni. Nei momenti di pausa le nostri menti producevano sogni lucidi che si confondevano dando vita ad un unico viaggio. Correvamo sopra un filo teso d'argento, sospeso sopra i mari del sud e arrivavamo a New Orleans. La luce delle stelle chiare illuminava la città come in un tempo mai visto, tu conoscevi le vie da percorrere, e io ti seguivo senza esitare.

Andammo prima a Long Island a vedere la casa nativa di Whitman, poi proseguimmo a passo veloce verso il Nord Carolina per ammirare i boschi di cui parlava Thomas Wolfe. La terza tappa del nostro viaggio ci portò nel Missouri, alla ricerca delle chiavi dei deliri di Burroughs, in realtà perdemmo la via e non trovammo gran che. Ripartimmo così alla volta del Minnesota nella speranza di vedere le ombre descritte da Fitzgerald, magari, con un pò di fortuna avremmo incontrato anche Gatzby...non fu proprio così, ma eravamo lo stesso immensamente soddisfatti. Il viaggio non era finito, dovevamo ancora visitare le distese del New England che Kerouac portò nel fondo del suo cuore lungo tutti i suoi viaggi. Non avevamo più parole per descrivere la scena, solo una cosa potemmo fare a quel punto: intraprendere un ultimo volo lunghissimo verso la lucente baia californiana di Pacific Palisades, dove Henry Miller si spense felice. Guardando il verde e l'azzurro dell'oceano pacifico uscimmo fuori dal sogno.

Al nostro ritorno il giorno si era fatto pieno, sembrava di essere immersi nel grande meriggio nitzscheano...non era necessario guardare fuori dalla finestra, lo sapevamo e basta. Non riuscivo a far altro che guardarti con gli occhi sgranati e lo bocca chiusa, fin quando appoggiai la testa sui tuoi seni e iniziai ad addormentarmi. Tu mi chiedesti se stavo bene, io risposi di sì... con l'ultima goccia di voce che avevo nel corpo. Pensai: "Il primo amor...che tutto il resto della vita brucia."

Commenta il post
L
Non credo che tu possa incontrare Gatzby in Minnesota
Rispondi